La scarpa vecchia, un giornale e il più classico sacchetto di carta. E poi una pianola, calzini colorati e copertoni dell’auto. Ma anche un cavallo a dondolo e un pupazzetto con una dichiarazione d’amore. Oggetti usati e buttati in spiaggia acquistano così una nuova vita: diventano pezzi di parete e arredo d’interni. Ecco il prototipo di eco-hotel, il Corona Save The Beach Hotel, in allestimento per quattro giorni davanti Castel Sant’Angelo, nel cuore della Capitale, avrà un tetto costituito da 200 metri quadri di prato artificiale, e pareti con un milione di pezzi di scarto- tra manichini, giocattoli, e bottiglie di plastica. Per un totale di 12 tonnellate di rifiuti che costituiscono la struttura realizzata dallo studio dell’architetto tedesco Shult che ieri ha fatto da padrone di casa insieme con la celebre top model Helena Christensen. «Volevo ricordare a tutti – ha detto l’architetto – che i problemi ambientali non possono essere nascosti sotto il tappeto come si fa ...